Via libera definitivo al Passante di Bologna

Martedì 18 gennaio la Conferenza dei servizi, convocata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha dato l’ultimo via libera al Passante di nuova generazione di Bologna, l’infrastruttura che comporterà l’allargamento dell’autostrada e della tangenziale nelle sedi già esistenti, attraverso un progetto altamente innovativo anche sotto il profilo ambientale.

Si chiude così la fase autorizzativa dell’opera (le delibere dei Comuni di Bologna e di San Lazzaro di Savena sono state approvate a fine 2021), iniziata con il primo progetto preliminare di luglio 2016. Opera attesa da anni, il cui sblocco è stato condiviso con enti locali e parti sociali a seguito di un prolungato confronto.

Si entra ora nella piena operatività che prevede la definizione del progetto esecutivo, l’avvio delle attività propedeutiche nell’estate del 2022 (gli espropri necessari, la definizione delle interferenze per i sottoservizi). Secondo le previsioni l’avvio dei i cantieri principali potrà avvenire all’inizio del 2023. Per assicurare il rispetto dei tempi, il concessionario Autostrade per l’Italia potrà affidare alcune attività alla controllata Pavimental.

Durante la Conferenza dei Servizi sono stati ribaditi due aspetti fondamentali dell’opera: la contestuale cantierizzazione di tutte le opere complementari e il massimo impegno per la maggior eco-sostenibilità possibile del Passante.

Per quanto riguarda il primo tema, sono confermate tutte le arterie di adduzione, come l’Intermedia di Pianura, il ponte sul fiume Reno e la Lungosavena, oltre a un totale di 5 chilometri di nuova viabilità locale, con la riqualificazione di una ventina tra sottopassi e sovrappassi e di una decina di rotatorie.

Sul secondo fronte, è atteso prima dell’avvio dei lavori un accordo integrativo con ASPI e i Comuni dedicato all’impatto ambientale: ai 15 chilometri di nuove piste ciclabili e ai oltre 130 ettari di aree verdi e boschive che sorgeranno intorno al Passante, l’uso di vernici fotocatalitiche per la riduzione delle emissioni e l’installazione di impianti fotovoltaici, a cui si aggiungeranno nella cosiddetta ‘fase 2’ ulteriori opere di mitigazione, come i sistemi di filtraggio dei particolati nelle nuove gallerie.

A tutela della volontà ‘green’ dell’opera, si è concordata l’attivazione immediata di un Osservatorio di monitoraggio ambientale, mediante decreto del Ministero della Transizione Ecologica, composto da esperti indicati da Ministero, Regione, Comune di Bologna, ARPAE e dai comitati dei residenti interessati. Sarà attivo per otto anni, quindi sia per tutta la durata dei lavori che per verificare le emissioni una volta che il Passante sarà pienamente operativo. Inoltre, sarà istituito un comitato scientifico di alto livello che presidierà l’attuazione dell’opera e la sua progettualità altamente innovativa.

 

Fonte: bolognametropolitana.it