Tecnologie digitali e I.A. nelle infrastrutture, ANCE: serve una piattaforma dati nazionale per le costruzioni

Si è svolta il 29 novembre l’Audizione ANCE in Senato nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche”, tenuta dal Vice Presidente ANCE per Tecnologia e Innovazione, l’Ing. Massimo Angelo Deldossi (per la registrazione, cliccare qui).

Il nucleo dell’indagine evidenzia come in tutti i comparti dell’edilizia, anche nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture civili l’uso delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale (IA) è in forte espansione, grazie ai notevoli benefici che esso può apportare in tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera, in termini di maggiore efficienza, sicurezza e sostenibilità.

Nel settore delle infrastrutture esistono diversi esempi nazionali e internazionali di come la tecnologia può aiutare ad affrontate le sfide presenti nel nostro Paese in ambito di manutenzione e sviluppo della rete: strumenti hardware e software sono in uso ormai da decenni anche nel settore edile, ma il cambio di paradigma oggi in atto verte soprattutto sulla centralità di dati e informazioni; inoltre, lo sviluppo degli algoritmi di machine learning, la diffusione di strumenti quali droni, visori, sensori, robot rivoluzionerà anche il modo di raccogliere e utilizzare i dati, permettendone una fruizione in ogni momento e un utilizzo sempre più automatico e flessibile.

Negli ultimi anni, abbiamo potuto capire quanto sia importante la manutenzione per contrastare il degrado strutturale di ponti e gallerie in maniera efficace. Al contempo, sussiste l’esigenza di creare nuove connessioni e potenziare quelle esistenti per favorire lo sviluppo economico e sociale nazionale: basti pensare all’impegno preso con il PNRR nella “Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile”.

La stessa Commissione europea ha dedicato un report all’argomento a cura dell’Osservatorio europeo sul settore delle costruzioni, evidenziando come il settore abbia fatto progressi nell’adozione delle tecnologie digitali, sebbene l’intelligenza artificiale sia considerata come ancora in fase di sviluppo.

I cambiamenti che potranno realizzarsi sono avvalorati anche dall’indagine che sta portando avanti ANCE all’interno del Progetto DIHCUBE (Digital Italian Hub for Constructions and Built Environment), l’European digital innovation hub (EDIH) co-finanziato da Commissione europea e Ministero delle Imprese e Made in Italy (MIMiT).

Le imprese che sono state analizzate attraverso il test di maturità digitale fornito dalla Commissione europea mostrano di aver compreso il potenziale dei dati e delle tecnologie abilitanti per il settore, ma hanno difficoltà nel rinnovare i propri processi per la mancanza di una manovra sistemica nazionale a riguardo e di prodotti di mercato dedicati (specialmente riguardanti l’intelligenza artificiale).

Nell’ambito del Progetto DIHCUBE, è stato analizzato anche un campione di PA a livello comunale, i cui i valori di adeguamento ai processi di digitalizzazione variano in maniera sostanziale da una realtà all’altra in funzione della comprensione del valore di tali processi. Particolare importanza nella PA è la mancanza di figure professionali specifiche, per passare da un utilizzo basico ad un uso degli strumenti digitali funzionale al raggiungimento di obiettivi strategici dell’Amministrazione.

Alla luce di quanto evidenziato, le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale sono da considerarsi come strumenti abilitanti per rafforzare la competitività sostenibile dell’intera filiera dell’edilizia, ma occorre mettere pienamente a sistema dati e informazioni, attraverso la realizzazione di una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni, aperta a tutti gli attori dell’edilizia, quali stazioni appaltanti pubbliche e private, progettisti, imprese di costruzioni, produttori di materiali e tecnologie, gestori e manutentori delle opere costruite, al fine di rendere più accessibile l’uso delle metodologie digitali, tra cui il BIM, e così promuovere la competitività sostenibile e lo sviluppo digitale del settore edile.

Per il dettaglio delle osservazioni e proposte ANCE si veda il documento allegato, consegnato agli atti della Commissione Ambiente per la pubblicazione sul sito web.