Scenari Immobiliari presenta lo European Outlook 2022

Lo scorso venerdì 17 settembre, all’apertura dei lavori del 29° Forum di Santa Margherita Ligure, è stato presentato da Scenari Immobiliari lo European Outlook 2022.

Dallo studio, emerge come il 2021 si avvia a chiudersi in deciso rialzo, superando anche le più ottimistiche previsioni, e come il 2022 sarà un anno di ulteriore crescita per il real estate globale. Il periodo negativo che ha contrassegnato il 2020, infatti, ha fatto segnare cali di domanda e valori molto meno drammatici rispetto a quanto ci si attendesse nei primi sei mesi di pandemia.

Per quanto riguarda l’Europa, già alla fine del primo semestre del 2021 il volume degli investimenti, spiega l’Outlook, è stato di oltre 100 miliardi di euro, in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2020 ma caratterizzato da un secondo trimestre che ha registrato una netta accelerazione delle attività rispetto all’anno precedente. Le previsioni per la fine del 2021, sugli investimenti immobiliari nell’area EMEA, si collocano fra i 230 e i 260 miliardi con un aumento, sul 2020, fra 1’8 e il 10%. Nel 2022 si prevede una crescita ulteriore degli investimenti che porterà i volumi oltre i 280 miliardi, avvicinandosi alla cifra record del 2019 di quasi 300 miliardi. Nella media dei cinque principali Paesi europei la crescita è stata quasi del 10% rispetto al 2020 e, escludendo l’Inghilterra, l’aumento è stato del 9,4%. Allargando ai 28 Paesi della UE, si prevede di toccare i mille miliardi di euro con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,9%. Si è passati dalle variazioni negative a doppia cifra del 2020 sul 2019 a incrementi importanti che vedono svettare Germania e Inghilterra, con variazioni, rispettivamente, dell’11,3% e del 12,3%. La previsione per la Germania è che a fine 2021 il fatturato immobiliare toccherà i 265 miliardi di euro, superando anche il valore registrato nel 2019, prima della pandemia. Anche la Francia vede il suo fatturato crescere del 9,4, mentre per la Spagna il valore previsto a fine anno, 94 miliardi, è vicino al fatturato generato nel 2018. In Inghilterra, nonostante le incertezze ancora legate alla Brexit, il 2021 è stato un anno decisamente positivo: il fatturato totale è cresciuto del 12,3% (quasi 126 miliardi).

Mentre l’immobiliare in Europa festeggia già un +10%, l’Italia è più lenta, e resta l’unico Paese europeo in cui le quotazioni sono ancora dieci punti inferiori rispetto all’anno 2010. “Il 2021 si chiude per il mercato italiano con un fatturato di oltre 123 miliardi di euro, in crescita dell’8,7% rispetto al 2020 e anche cinque punti in più rispetto alle nostre previsioni di un anno fa” dice Marco Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari. “L’andamento positivo è stato trascinato, come ovunque in Europa, dal settore residenziale. È una crescita dovuta esclusivamente agli scambi, aumentati sia nel numero che nel peso degli appartamenti più grandi e costosi. Il trend delle quotazioni medie è intorno allo zero, salvo il segmento del nuovo, dove gli incrementi sono significativi”.

Le previsioni per il 2022 sono per un mercato in forte ripresa, fino al numero record di 140 miliardi di euro, ossia un incremento del 13,4% in dodici mesi. A crescere saranno sicuramente il comparto residenziale e quello alberghiero. In ripresa, inoltre, il segmento degli uffici e sempre vivace la logistica, anche se a ritmi minori rispetto al biennio scorso.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore