Riforma Codice appalti, le uscite della Presidente Brancaccio sui media: “Su revisione prezzi e concorrenza sono indispensabili dei correttivi”.

Federica Brancaccio, Presidente di ANCE, è stata ospite della maratona televisiva organizzata da Class Cnbc “Cantiere Italia”, chiamata a intervenire sul tema del nuovo Codice degli appalti.

In particolare, la Presidente ha richiamato l’esigenza di garantire una vera revisione prezzi automatica per evitare ritardi e blocchi nei cantieri, mentre sul fronte della concorrenza ha espresso preoccupazione verso la grande fetta di mercato che rischia di diventare appannaggio di pochi.

Sullo stesso argomento, è stata intervistata dal Sole 24 Ore:

«Il nuovo Codice dei contratti rischia di limitare la concorrenza e quindi il mercato dell’edilizia, senza contare gli effetti sui bilanci delle imprese dal non aver previsto un sistema automatico di revisione dei prezzi».

Le criticità, secondo ANCE, si estendono verso:

  1. La messa a rischio della concorrenza con la riforma del Codice.
  2. La semplificazione e velocizzazione delle fasi di gara in maniera non idonea.
  3. La questione della revisione dei prezzi: gli allegati di attuazione ci siamo resti conto che in realtà era una compensazione e non una revisione dei prezzi.
  4. Gli illeciti professionali che in questo testo danno alle stazioni ampissimi margini, anche molto arbitrari, per l’esclusione delle imprese dagli appalti.

Infine, la Brancaccio propone una soluzione alla questione del caro materiali:

«A distanza di due anni più del 90% delle imprese ancora non ha ricevuto ristori per il secondo semestre 2021 e primo semestre 2022. È per questo che insistiamo su un meccanismo automatico, non dico di mese in mese, ma di trimestre in trimestre, con il quale si possano applicare alla contabilità le variazioni dei prezzi. Per altro è bene che si sappia che attualmente i ristori coprono il 40-60% degli aumenti e non il 100 per cento come nell’immaginario collettivo. Lo voglio dire con grande chiarezza: in questo modo le imprese non ce la faranno».

In allegato, l’articolo completo del Sole 24 Ore.

 

FONTE: ANCE