Rapporto “L’economia dell’Emilia Romagna” della Banca d’Italia – giugno 2022.

Il 23 giugno 2022 la Banca d’Italia ha presentato il Rapporto annuale “L’economia dell’Emilia Romagna”.

Di seguito la sintesi di ciascun aspetto descritto.

Le imprese

Nel 2021 l’attività economica in Emilia-Romagna ha registrato un netto recupero, secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) dopo il sensibile calo dell’anno precedente causato dallo scoppio della pandemia di Covid-19.

La crescita, concentrata nel secondo e nel terzo trimestre, è stata favorita dai progressi della campagna vaccinale e dall’allentamento delle restrizioni.

La ripresa congiunturale ha interessato tutti i settori dell’economia, anche se con differente intensità, ed è stata accompagnata da un aumento della spesa per investimenti. Nell’industria la produzione ha recuperato pressoché integralmente i volumi pre-pandemia, sostenuta sia dalla domanda interna sia da quella estera. La crescita è stata più intensa nelle costruzioni, grazie alla spinta derivante dagli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici, favorendo indirettamente la compravendita degli immobili.

Nel settore terziario, soprattutto per il turismo, il recupero è invece risultato meno intenso, risentendo maggiormente delle fasi di recrudescenza della pandemia.

Le condizioni economiche delle imprese sono migliorate, con una quota di aziende che hanno chiuso l’esercizio in utile in aumento rispetto all’anno precedente. Tuttavia nella seconda parte dell’anno il rialzo dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, soprattutto di quelle energetiche, ha compresso i margini di profitto, dato l’impatto potenziale degli aumenti dei prezzi delle materie prime e dei beni intermedi importati sul valore della produzione.

Le condizioni finanziarie sono migliorate. La liquidità complessiva è ulteriormente cresciuta, alimentata da un maggiore autofinanziamento, contribuendo a contenere la domanda di credito bancario.

Il mercato del lavoro e le famiglie

L’indebitamento delle famiglie è cresciuto. In un contesto di forte ripresa degli scambi immobiliari è salita soprattutto la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni. L’incidenza del debito sul reddito ha mostrato livelli simili agli anni precedenti e inferiori al complesso del Paese.

La crescita dei livelli di attività si è tradotta prevalentemente in un recupero delle ore lavorate; l’occupazione è aumentata in misura contenuta; le richieste di integrazione salariale, sono diminuite; la rimozione del divieto di licenziamento avvenuta a partire dall’estate ha avuto impatti contenuti. Il tasso di disoccupazione è diminuito, riportandosi sui valori precedenti lo scoppio della pandemia; quello di occupazione è invece rimasto inferiore rispetto al 2019.

La finanza pubblica

La spesa pubblica degli enti territoriali ha continuato a crescere sia nella componente corrente sia in quella in conto capitale. I maggiori esborsi sono stati sostenuti dagli enti per contrastare gli effetti della pandemia, nonché il più elevato livello degli investimenti è stato realizzato dai Comuni.

Una ripresa robusta degli investimenti pubblici potrà essere favorita dalla piena attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): alla fine di maggio le risorse assegnate agli enti territoriali della regione ammontavano a oltre 3 miliardi di euro.

Le prospettive

Il quadro degli indicatori disponibili relativi al primo trimestre dell’anno in corso mostra una sostanziale tenuta dei livelli di attività economica in regione. La produzione industriale sarebbe rimasta invariata; le vendite all’estero hanno invece continuato a crescere, nonostante il marcato rallentamento del commercio internazionale.

Sulle prospettive per i prossimi mesi gravano significativi rischi al ribasso legati al permanere delle tensioni geopolitiche, oltre che agli sviluppi della pandemia

L’intensità dell’impatto di consumi, investimenti e scambi con l’estero appare molto incerta, in quanto legata alla durata del conflitto in Ucraina. Le previsioni di Prometeia continuano a ipotizzare per l’anno in corso un’espansione del prodotto in Emilia-Romagna superiore ai 2 punti percentuali; tuttavia le stime sono state pressoché dimezzate rispetto a quelle di inizio anno e riflettono una crescita in larga parte acquisita per effetto della forte ripresa del 2021.

 

Il Rapporto presentato è disponibile sul sito Internet della Banca d’Italia.

 

FONTE: Banca d’Italia