Quasi completata la ripartizione dei fondi del PNRR da parte del MIMS

Il Ministro Giovannini ha sottolineato che il MIMS ha quasi completato la ripartizione delle risorse del PNRR e del Piano Complementare di propria competenza, annunciando che a metà dicembre si dovrebbe concludere l’operazione di allocazione dei fondi. Parallelamente, a supporto degli enti attuatori nella realizzazione dei progetti, è stata creata la PNRR Academy per formare il personale delle stazioni appaltanti ed è stato attivato, con Sogei, un sistema di monitoraggio per seguire l’intero iter degli atti amministrativi.

Per quanto concerne le infrastrutture idriche, lo schema di decreto riguarda gli investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico e assegna 2 miliardi di euro, di cui 900 milioni di fondi del PNRR aggiuntivi e 1,1 miliardi di risorse a legislazione vigente per 124 interventi: il 40% degli investimenti è destinato alle Regioni del Mezzogiorno.

Per le ZES (Zone Economiche Speciali), lo schema di decreto, di concerto con il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, ripartisce 630 milioni per interventi volti a favorire la competitività e lo sviluppo economico di tali aree. Per rispettare i termini previsti dal PNRR, l’inizio dei lavori avverrà entro il 31 dicembre 2023 e la conclusione entro il 30 giugno 2026.

Sulle piste ciclabili urbane, lo schema di decreto specifica le modalità di utilizzo di 150 milioni di euro previsti dal PNRR. La cifra si aggiunge ai 50 milioni stanziati per progetti già in corso. Le risorse, il 50% delle quali è destinato al Mezzogiorno, andranno alle 45 città con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e sedi di università con oltre 5.000 studenti iscritti e dovranno essere impiegate per la realizzazione di almeno 565 chilometri aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane che collegano le stazioni ferroviarie agli atenei. Per lo sviluppo delle ciclovie turistiche lo schema di decreto, emanato di concerto con il Ministro della Cultura e con il Ministro del Turismo, assegna fondi destinati alla realizzazione, entro giugno 2026, di 1.235 chilometri aggiuntivi di ciclovie turistiche di cui, in particolare, 22,5 milioni alla Ciclovia del Sole.

Infine, sulla sicurezza e monitoraggio ponti, lo schema di decreto modifica le linee guida emanate nel passato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la classificazione, la gestione del rischio e il monitoraggio di ponti, viadotti e cavalcavia lungo le strade statali e autostrade gestite da Anas Spa o da concessionari e le estende alle strade gestite da Regioni, Province e Comuni.

Sono stati inoltre ripartiti alle 72 aree interne 300 milioni di euro in totale per il periodo 2021-2026, di cui 20 milioni nel 2021 e 50 nel 2022 per la manutenzione stradale. Si tratta delle risorse del fondo complementare stanziate in affiancamento alle risorse del PNRR appositamente destinate alla viabilità stradale secondaria e locale. Il relativo decreto del MIMS è stato pubblicato sulla Gazzetta del 6 dicembre scorso.

Gli enti destinatari delle risorse potranno applicare per l’attuazione degli interventi le stesse deroghe previste per affidare le opere finanziate dal PNRR. In particolare, viene consentita la procedura negoziata senza pubblicazione del bando, sia pure «nella misura strettamente necessaria, quando, per ragioni di estrema urgenza derivanti da circostanze imprevedibili, non imputabili alla stazione appaltante, l’applicazione dei termini, anche abbreviati, previsti dalle procedure ordinarie può compromettere la realizzazione degli obiettivi o il rispetto dei tempi di attuazione». Inoltre i RUP sono autorizzati a affidare l’opera con appalto integrato sul progetto di fattibilità, chiedendo ai concorrenti la redazione della progettazione definitiva e/o esecutiva.

Come è noto, le aree interne sono costituiti da enti locali parte di varie circoscrizioni amministrative. Gli interventi vanno attuati dagli amministratori locali, a partire dal presidente della Provincia o dal sindaco metropolitano con la maggioranza dei comuni dell’area interna, convocando l’assemblea dei sindaci. Entro il 31 dicembre occorre definire un piano degli interventi ritenuti prioritari sulla rete regionale, provinciale e comunale. Il piano va poi inviato al MIMS dai soggetti attuatori entro il 31 marzo.

L’approvazione da parte del Ministero (Direzione generale per le strade e le autostrade, l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali) se non ci saranno osservazioni dovrà essere entro «novanta giorni dalla ricezione del piano e, comunque non oltre il 30 giugno 2022». Il piano deve prevedere progetti per l’intero ammontare del riparto assegnato ma «possono essere indicati senza vincolo di finanziamento ulteriori progetti, con ordine di priorità, per un valore non superiore al 20% dell’importo assegnato».

 

Fonte: Il Sole 24 Ore