Il Rapporto a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), dal titolo “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici“, fornisce il quadro aggiornato dei processi di urbanizzazione, registrando anche anche esperienze di rigenerazione, nonché i processi di artificializzazione e trasformazione del territorio, permettendo di valutare il consumo del suolo e il loro impatto sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.
Ad accompagnare il Rapporto c’è, come ogni anno, l’EcoAtlante di ISPRA, con mappe interattive e scaricabili che consentono di osservare le trasformazioni del territorio e personalizzare le informazioni in base alle esigenze.
Lo studio descrive che, nel 2024, c’è stato incremento del 16% di coperture di nuove superfici artificiali, pari a quasi 84 chilometri quadrati, con oltre 78 km2 di consumo di suolo netto: si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio, poiché a fronte di poco più di 5 km² restituiti alla natura, ogni ora si perde una porzione di suolo pari a circa 10mila metri quadrati.
In 15 regioni risulta ormai consumato più del 5% di territorio, con massimi in Lombardia (12,22%), Veneto (11,86%) e Campania (10,61%). Il maggiore consumo di suolo annuale si osserva in Emilia-Romagna, che è la regione con i valori più alti sia per le perdite sia per gli interventi di recupero, e registra un consumo di circa 1.000 ettari. Di questi, l’86% è di tipo reversibile e, quindi, recuperabile in futuro.
Sempre l’Emilia-Romagna ha ripristinato, durante lo scorso anno, 143 ettari di suolo, grazie soprattutto alla rinaturalizzazione di cave dismesse e alla chiusura di cantieri legati alla realizzazione di metanodotti e di altre opere.
Confermata, anche per l’anno preso in considerazione, la tendenza al rialzo della superficie di suolo consumato nelle aree a rischio dissesto dove il fenomeno, dopo il rallentamento registrato nel 2023, torna a correre: +1.303 ettari nelle zone a pericolosità idraulica media e +600 ettari nelle zone a pericolosità da frana.
Nel 2024, il consumo di suolo dovuto ai nuovi pannelli fotovoltaici risulta quadruplicato: si passa dai 420 ettari del 2023 a oltre 1.700 ettari del 2024 (dei quali l’80% su superfici precedentemente utilizzate ai fini agricoli) di suolo ricoperto, un aumento notevole se si considerano i 75 ettari e i 263 rilevati rispettivamente nel 2021 e nel 2022.
Parallelamente al Rapporto, è possibile consultare:
FONTE: ISPRA