Pubblicati i risultati dell'”Indagine sulle imprese industriali e dei servizi” di Banca d’Italia – focus sul settore delle Costruzioni

Banca d’Italia rende disponibili, annualmente, i risultati della sua “Indagine sulle imprese industriali e dei servizi”, che raccoglie informazioni aspetti anagrafici e strutturali,
occupazione
, investimenti, fatturato, risultato d’esercizio e capacità produttiva
delle imprese industriali e dei servizi italiane con almeno 20 addetti e
con almeno 10 addetti per il settore delle costruzioni.

Dall’indagine relativa all’anno 2024, per le imprese industriali e dei servizi, risulta che le vendite sono diminuite nella manifattura e sono rimaste stabili nei servizi privati non finanziari. L’occupazione è ancora cresciuta in entrambi i settori, ma a un tasso inferiore rispetto all’anno precedente. I prezzi di vendita hanno continuato a rallentare e si è ulteriormente ridotta la quota di imprese che hanno aumentato i prezzi di oltre il 2 per cento. La domanda di credito è rimasta contenuta, sebbene in lieve ripresa. La spesa per investimenti è aumentata nei servizi e nel comparto energetico, ma è diminuita nettamente nella manifattura. Per il 2025, si prevede recupero delle vendite, nonostante la debolezza della domanda e l’incertezza sulle politiche commerciali internazionali. La crescita dei prezzi di vendita rimarrebbe stabile. L’occupazione continuerebbe a espandersi in tutti i settori, mentre la spesa per investimenti aumenterebbe solo nella manifattura.


Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, dopo un triennio di forte crescita, nel 2024, la produzione è rimasta stabile. Il numero di occupati ha invece continuato ad aumentare. Il rallentamento è riconducibile all’edilizia privata, che ha risentito della riduzione dei benefici fiscali connessi con il Superbonus, mentre l’edilizia pubblica è cresciuta allo stesso ritmo dello scorso anno (circa 14%). Il saldo tra la quota di imprese che hanno chiuso l’anno in utile e quella di chi è stato in perdita è sceso a 66 punti percentuali. Tuttavia, il numero di occupati ha continuato a crescere, complessivamente dell’1,8%, in particolare tra le aziende con almeno 200 addetti. Nel secondo semestre del 2024, è anche aumentata del 42% la quota di imprese edili che hanno beneficiato direttamente o indirettamente del PNRR.

Una quota simile si attende di beneficiarne nel 2025.

 



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