
La scorsa settimana, presso la Camera dei Deputati, il Centro studi di Fondazione Geometri Italiani, in collaborazione con Centro studi Sintesi – CGIA di Mestre e Smart Land, ha presentato la prima ricerca sugli effetti dell’implementazione della Direttiva Case Green in Italia (link alla registrazione della presentazione), dal titolo “La via italiana alla Direttiva Case Green”.
La Direttiva Europea EPBD IV Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), c.d. Direttiva Case Green, stabilisce alcune cruciali scadenze essenziali per non mancare l’obiettivo finale di decarbonizzazione entro il 2050.
Secondo l’analisi, il nostro Paese ha già raggiunto una riduzione dei consumi del 9,1% rispetto al target del 16% previsto per il 2030 (oltre la metà del percorso previsto per i prossimi quattro anni). Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Case Green in Italia, il Centro Studi quantifica anche le necessità immediate:
- serviranno 84,8 miliardi di euro entro il 2030 per completare la riqualificazione energetica, circa 14 miliardi l’anno;
- dovranno essere ristrutturate 3 milioni di abitazioni, con costo medio per intervento di circa 28.000 euro.
Questi stanziamenti consentiranno di avere un effetto moltiplicatore di ben 280 miliardi di euro suddivisi tra:
- 133,76 miliardi di impatto diretto sul settore delle costruzioni;
- 44,7 miliardi di impatto indiretto;
- 101,70 miliardi di impatto indotto;
- con 102,6 miliardi di valore aggiunto.
Lo studio prosegue considerando che i lavori di riqualificazione attiveranno ben 1,3 milioni di posti di lavoro nel settore edilizio.
L’indagine restituisce purtroppo uno stato drammatico del patrimonio italiano: dei 35,3 milioni di abitazioni, il 68% risulta costruito prima del 1980. Le classi energetiche degli immobili residenziali risultano in classe energetica F o G per il 52%. Inoltre, il 68% delle abitazioni utilizza ancora combustibili fossili per il riscaldamento, aumentando il problema della povertà energetica che affligge il 9% della popolazione italiana.
La strategia per passare all’azione, secondo lo studio, si sviluppa su:
- individuare incentivi calibrati per fasce ISEE che rendano economicamente sostenibili gli interventi;
- la rimozione degli ostacoli attraverso la semplificazione normativa e la sanatoria delle irregolarità;
- creare una stabilità normativa nazionale per attuare al meglio la Direttiva Case Green in Italia durante tutto il periodo individuato;
- aumentare gli incentivi verso soluzioni smart e digitali, attraverso la formazione di professionisti specializzati;
- creare una rete di esperti indipendenti certificati che garantiscano competenze e qualificazioni.