“Positiva apertura del Governo su F24 e tavolo tecnico immediato per il futuro” – gli interventi sui media della Presidente Brancaccio.

«Avanti sulla soluzione che avevamo suggerito con l’ABI, no a una brutta narrazione sul superbonus, che ha portato nelle casse dello Stato 45 miliardi di extra gettito nel 2022».

«Siamo soddisfatti. Abbiamo trovato un confronto franco, un’apertura e anche una grande consapevolezza da parte del governo sul fatto che vanno sbloccati i crediti pregressi: una apertura sugli F24, che era una proposta nostra e dell’ABI, e un tavolo tecnico immediato anche per il futuro».

Federica Brancaccio, Presidente dell’ANCE, esce da Palazzo Chigi con una quasi certezza in tasca (video): il Governo metterà mano ad una soluzione per il Superbonus, e lo farà in fretta, grazie agli F24 bancari. L’ipotesi era stata avanzata insieme all’ABI già diverso tempo fa e poi riproposta in questi giorni in piena tempesta sui bonus edilizi: eccolo quindi l’escamotage per disincagliare i crediti bloccati nelle secche dell’incapienza fiscale. Il bicchiere è però ancora mezzo pieno perché i costruttori non ci stanno a una «brutta narrazione» della vicenda Superbonus.

Federica Brancaccio al tavolo di Palazzo Chigi ha difeso senza mezzi termini lo strumento Superbonus «Non si può parlare solo di costo di 2000 euro a persona, ma bisogna anche ricordare che questa misura ha portato nelle casse dello Stato miliardi di euro di extragettito nel 2022 e contribuito per un terzo al Pil nazionale».

Ecco i benefici elencati dall’ANCE: negli ultimi due anni la reazione di 250mila posti di lavoro nell’edilizia, di cui 170mila grazie ai bonus fiscali e un risparmio di 2 miliardi di metri cubi di gas «pari – dicono le stime dell’ANCE – a più di 2/3 del risparmio di gas previsto dalle misure di riduzione dei consumi per il settore domestico varate ad agosto 2022, per fare fronte all’emergenza del caro bollette. Certo si è trattato di una misura straordinaria nata durante la pandemia, con un settore allo stremo e l’Italia in piena recessione».

Nell’elenco delle emergenze ci sono anche tutti gli interventi dei vari crateri sismici del Centro Italia che ora rischiano, con un danno raddoppiato, di restare bloccati per sempre: per questa categoria di intervento potrebbe restare in piedi il sistema delle cessioni dei crediti, così come anche – sempre su richiesta dell’ANCE – per gli interventi nell’ambito del terzo settore.

Infine, Brancaccio chiede ragionamenti per il futuro: soprattutto in vista dell’enorme impatto che la direttiva UE sulle case green potrebbe scatenare sul settore dell’efficientamento energetico. La parola d’ordine, in questo caso, è quella del “compromesso”: e cioè una misura a regime che sia sostenibile con i conti dello Stato ma che non escluda la cessione dei crediti se non altro salvando i contribuenti più fragili, quelli esclusi dalia possibilità di ricorrere leva fiscale per mancanza di risorse da investire negli interventi di riqualificazione.

«Se non lo si farà il piano di riqualificazione energetica e sismica si fermerà”.

Insieme ad ANCE, seduti al tavolo convocato dal Governo ieri c’erano anche Confindustria, Confedilizia, Confapi, Alleanza Cooperative Italiane, Confartigianato.

Le proposte ANCE:

  1. I CREDITI INCAGLIATI: La strada degli F24 bancari per sbloccare le risorse. La proposta è stata avanzata già mesi fa da ANCE e ABI che n questi giorni l’hanno riproposta al governo: per disincagliare i 19 miliardi di crediti bloccati nella pancia del sistema bancario si può fare ricorso agli F24 delle banche, i movimenti fiscali cioè che generano debiti fiscali e che quindi possono andare in compensazione.
  2. IL CRATERE SISMICO: l’altra partita cara all’Associazione dei Costruttori è quella di trovare una soluzione ad hoc per la gestione degli interventi che ricadono nella ricostruzione post-sismica. In questo caso si parla di un esonero del blocco della cessione che l’ANCE vorrebbe estendere anche al terzo settore.
  3. LE CASE GREEN: nel futuro sistema a regime con cessione per i fragili. Se n’è solo accennato ieri al tavolo di Palazzo Chigi ma sarà il vero tema che terrà banco una volta passata la bufera: e cioè la gestione de i futuri bonus edilizi soprattutto in vista della direttiva UE sulle case «green». L’ANCE chiede a regime una deroga speciale per i contribuenti.

Riportiamo  in allegato i suoi interventi sui principali media nazionali.

 

FONTE: ANCE