Dal PNRR 5 miliardi di euro per l’edilizia scolastica

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha presentato i primi 5 bandi per l’edilizia scolastica finanziati con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo è di stanziare entro novembre i primi 5 miliardi sui 17,5 complessivi che il PNRR destina alla scuola.

Legambiente, con il suo XXI Rapporto Ecosistema scuola (consultabile in allegato) ha fatto il punto sullo stato di salute di 7.037 edifici scolastici sparsi in 98 capoluoghi di provincia e frequentati da oltre 1,4 milioni di studenti. Il dossier ha innanzitutto indicato nel Mezzogiorno l’area più indietro (con il 56% di edifici che necessitano di interventi urgenti e addirittura il 74% ubicato in zona sismica 1 e 2), per poi spiegare che, per sfruttare al meglio l’opportunità rappresentata dal PNRR, è fondamentale risolvere alcuni nodi come «ridurre la forbice fra fondi stanziati e fondi spesi (su circa 47mila euro a edificio stanziati per la manutenzione straordinaria nel 2020, meno della metà poi sono stati realmente spesi), e ridurre i tempi di durata dei cantieri, che da una elaborazione di Legambiente dello scorso anno su dati Gies, si attestano mediamente intorno ai 300 giorni».

Con 5 bandi in arrivo da qui a novembre e le relative graduatorie attese nella primavera 2022, la dote maggiore riguarda asili e scuole dell’infanzia, grazie ai 3 miliardi destinati sia alla risistemazione delle strutture esistenti che alla costruzione di nuovi plessi, al fine di aumentare il servizio nei territori dove è carente, avere strutture migliori, favorire l’occupazione femminile e anche la natalità. Nella stessa direzione vanno anche sia i 400 milioni da utilizzare per il potenziamento delle mense scolastiche così da incentivare la scelta del tempo pieno, sia i 300 milioni per le palestre. Completano la cinquina di interventi gli 800 milioni per le «scuole nuove», che serviranno a costruire istituti efficienti energeticamente e pensati per una didattica innovativa, e i 500 per la messa in sicurezza di alcuni stabili esistenti.

Oltre che sulle risorse, tuttavia, è anche sulla tempistica e sul coordinamento con gli Enti locali che si gioca una partita determinante per portare a termine bandi e opere. Ecco perché il Ministero vuole focalizzare su edilizia e innovazione didattica l’intera struttura interna dedicata al PNRR, formata da 30 funzionari e 20 esperti. E nella stessa direzione va la scelta di portare da 100 a 300 i tecnici della task force per l’edilizia attivata con l’Agenzia per la coesione, così come l’accordo con uno o più partner istituzionali per fornire servizi “chiavi in mano” ai Comuni e alle Province, e uno spazio comunicativo ad hoc sul sito del Ministero per dare visibilità agli avvisi di finanziamento e relativi esiti.

 

Fonte: MIUR e Il Sole 24 Ore