Disponibili i materiali e la registrazione dell’Assemblea Confindustria 2025

Si è tenuta la scorsa settimana, a Bologna, l’Assemblea annuale di Confindustria, un evento che ha ospitato oltre 2.000 imprenditori, esponenti politici e istituzionali, nonché quasi 5.000 persone collegate in streaming sui siti di Sole 24 Ore, Ansa, Luiss e Stampa Estera (link alla registrazione).

L’evento si è aperto rimarcando la chiave simbolica della giornata: un’Europa e un’Italia dai destini incrociati sul piano industriale e sociale che devono tornare a correre guardando al futuro.

Il Presidente Emanuele Orsini ha richiamato l’importanza di un Piano Industriale Straordinario, un “New Generation EU per l’industria”, che, mobilitando risorse pubbliche e private, rivitalizzi un ecosistema manifatturiero messo all’angolo da un eccesso di ambientalismo ideologizzato e da una strisciante diffidenza industriale.

La sfida è creare un vero Mercato Unico europeo, sul modello statunitense, eliminando frizioni interne e aggregando capitali e risparmi, potrebbe generare oltre 1.000 miliardi di euro di produzione aggiuntiva.

La parola d’ordine resta semplificazione: le proposte a costo zero di Confindustria sono ancora in attesa di riscontro da parte delle Istituzioni.

In considerazione del calo della produzione industriale, gli investimenti in impianti e macchinari sono stati l’altro elemento essenziale del discorso di Orsini. Senza un intervento deciso che spinga gli imprenditori a investire di nuovo e in maniera massiccia, una crescita stabile e sostenuta nell’ordine del 2%, come quella apertamente auspicata, risulterebbe lunare.

Ecco, dunque, la richiesta di impiegare ogni risorsa disponibile per “incentivi 6.0”, per un’IRES premiale realmente funzionante o per misure di rafforzamento per le imprese quali l’Ace, nell’ordine di almeno 8 miliardi di euro all’anno per tre anni, da ricavare anche attraverso un uso più flessibile delle risorse del PNRR e dei fondi di Coesione.

Orsini rivendica, infine, la responsabilità sociale delle imprese e lattenzione alle persone che vivono del e nel sistema industriale: serve impostare uno scambio tra produttività e salari, affinché imprese e stipendi crescano di pari passo, ferma restando l’importanza di combattere fenomeni che sviliscono la contrattazione “sana”, come le finte cooperative e i contratti “pirata”.

Da questo percorso congiunto, lungo due binari paralleli e complementari deve nascere un patto nuovo tra forze politiche e sociali.

 

Per consultare la relazione del Presidente Orsini, cliccare qui.



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