
Durante il convegno “Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero” promosso da ISPRA sono state illustrate le prime elaborazioni del rapporto “Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri”, la pubblicazione che ISPRA esegue annualmente e che ogni due anni viene trasmessa agli organismi europei ed internazionali.
Lo studio delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).
Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manufatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%).
Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l’Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target UE di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo, come anche quello di assorbire la CO2 fissato per l’Italia a circa 35 milioni di tonnellate. Problematico, invece, l’obiettivo di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria ecc.) del 43,7% rispetto al 2005.