
Nei giorni scorsi è stato pubblicato, sul portale istituzionale del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il Monitoraggio sui bandi di progettazione nell’ambito dei servizi di ingegneria e architettura, relativo ai mesi gennaio-aprile 2025.
I primi quattro mesi del 2025 fanno registrare un calo vistoso del mercato dei servizi di ingegneria e architettura: se si prende come riferimento lo stesso periodo del 2024, per le sole gare di progettazione ed altri servizi (escludendo quindi gli accordi quadro, i concorsi, i servizi ICT e le gare con esecuzione), nel periodo gennaio-aprile 2025, le Stazioni Appaltanti hanno pubblicato gare per un importo a base d’asta complessivo pari a 159,4 milioni di euro, circa 136 milioni di euro in meno (– 46%).
Cala sensibilmente anche la quota di importi riservata ai servizi di ingegneria “tipici” (28,8%, quasi la metà rispetto al 52,3% registrato l’anno scorso), mentre, al contrario, aumentano sensibilmente gli importi riservati ai servizi di ingegneria con esecuzione che nel periodo gennaio-aprile 2025 hanno raggiunto il 65,2%, grazie soprattutto agli appalti integrati.
La quota maggiore delle gare pubblicate (oltre il 70,7 %) presenta un importo a base d’asta inferiore a 140.000 euro, solo il 6,7% ha un importo compreso tra 140.000 e 215.000 euro, mentre le gare con importo a base d’asta maggiore a 215.000 euro superano di poco il 22%.
Per quanto riguarda le aggiudicazioni, nel periodo in esame diminuisce l’importo medio di aggiudicazione delle gare assegnate ai Liberi Professionisti, mentre si assiste ad un incremento degli importi medi di aggiudicazione per le società, le RTI/ATI miste (ossia quelle composte da società e liberi professionisti) e per i consorzi. I Liberi Professionisti riescono ad aggiudicarsi solo il 20% delle gare per servizi di ingegneria (senza esecuzione) ed appena il 2,9% degli importi totali (circa la metà rispetto allo stesso periodo del 2024). Come sempre le società hanno la meglio in entrambe le distribuzioni, aggiudicandosi l’87,6% degli importi.
L’ultimo dati riguarda i ribassi che, rispetto al primo quadrimestre del 2024, si rileva un lieve aumento per quanto riguarda i ribassi medi (22,5% nel 2025 contro 21,1% dell’anno scorso), mentre il ribasso massimo diminuisce di oltre 10 punti percentuali, fermandosi al 75%.