Bonus edilizi, pressing di ANCE per la proroga

«L’assenza di chiarezza sulle intenzioni del governo di prorogare o meno i bonus edilizi danneggia gravemente le imprese che non possono programmare e sono costrette a rinunciare a lavori o a concentrarli in spazi di tempo ristrettissimi, in una fase in cui è già difficile trovare materie prime come per esempio l’acciaio per i ponteggi. L’incertezza rallenta i lavori programmati dai cittadini e finirà per produrre un freno anche alla crescita del Pil, cui in questa fase sta dando un forte contributo attivo anche l’edilizia. Servono risposte urgenti, non sappiamo se fra due mesi e mezzo si potrà ancora beneficiare delle agevolazioni attuali, e vediamo invece una confusione che cresce, con posizioni e rapporti che arrivano da ambienti di governo e mettono addirittura in discussione l’apporto positivo che il Superbonus sta dando agli obiettivi ambientali e all’abbattimento delle emissioni».
Il presidente di ANCE Nazionale, Gabriele Buia, invoca da mesi una risposta del governo, chiara e netta, sul Superbonus, sul bonus facciate e sugli altri crediti di imposta in favore dei cittadini che eseguono i lavori in casa o nei condomini.

La posizione di ANCE è che, per non rallentare la ripresa del settore, bisognerebbe confermare subito tutte le agevolazioni fino al 2023 e discutere per tempo le eventuali modifiche che non andrebbero comunque applicate prima del 2024, in modo da agevolare imprese, famiglie, e condomini nella programmazione degli interventi. Sono quindi richiesti incentivi che restino stabili nel tempo e che si tenga sempre conto di due priorità che anche il PNRR rilancia: l’efficienza energetica dei condomini e gli incentivi alla demolizione e ricostruzione per favorire la rigenerazione urbana.

Buia evidenzia, inoltre, in particolare due aspetti: l’efficacia dello strumento ai fini dell’obiettivo prioritario di abbattere le emissioni; l’assenza di speculazione da parte delle imprese che in questo momento sono semmai danneggiate dal rincaro dei materiali (spesso senza la possibilità di riassorbirlo nei contratti già stipulati).

 

Fonte: ANCE e Il Sole 24 Ore