La Banca d’Italia conduce, ogni anno, il “Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi“, che si rivolge a circa 3.000 imprese con 20 addetti e oltre appartenenti all’industria in senso stretto e oltre 1.000 dei servizi privati di natura non finanziaria, tra cui le attività immobiliari.
Parallelamente, conduce un sondaggio ridotto rivolto sulle imprese del settore delle costruzioni con almeno 10 addetti, che interessa più di 500 unità.
Alle imprese sono richieste informazioni di natura prevalentemente qualitativa sull’andamento delle principali variabili economiche.
Dalla congiuntura emerge che, nei primi nove mesi del 2025, i giudizi delle imprese con almeno 20 addetti segnalano un’ulteriore crescita delle vendite nei servizi privati non finanziari e un nuovo calo nella manifattura. Tuttavia, le prospettive sul fatturato nel prossimo semestre sono complessivamente positive, sia sul mercato interno sia su quello estero, nonostante l’impatto sulle vendite dei dazi introdotti dagli Stati Uniti.
Le valutazioni delle imprese indicano, per l’anno in corso, un aumento della domanda di prestiti bancari e un nuovo miglioramento delle condizioni di accesso al credito: 2/3 delle imprese hanno realizzato nel 2025 i piani di investimento previsti, che nel complesso delineavano una crescita. Le attese sul 2026 prefigurano un’ulteriore espansione degli investimenti.
Nel 2025, l’attività del settore edile è aumentata, sostenuta dalle opere pubbliche; i giudizi per il 2026 delineano una nuova espansione.