Banca d’Italia: disponibile il “Rapporto sulla stabilità finanziaria” – 1/2025

Il “Rapporto sulla stabilità finanziaria” è la principale pubblicazione di analisi semestrale del settore finanziario italiano della Banca d’Italia.

Il suo obiettivo è quello di fornire informazioni sulle condizioni del sistema finanziario, inquadrandole nel contesto macroeconomico e finanziario mondiale, e sui principali fattori di rischio di origine interna e internazionale, valutandone il possibile impatto. Brevi riquadri approfondiscono alcune tematiche specifiche.

Dall’edizione 1/2025 del Rapporto emerge che anche l’Italia, non diversamente dagli altri principali Paesi europei, ha risentito dell’incertezza e di tensioni sui mercati finanziari internazionali, causati dall’annuncio dei dazi statunitensi, soprattutto con l’aumento della volatilità delle quotazioni azionarie e dei corsi delle obbligazioni private, che hanno segnato pesanti ribassi.

Tuttavia, sul mercato dei titoli di Stato, il differenziale di rendimento tra i titoli italiani a dieci anni e quelli tedeschi, pur registrando un incremento della volatilità, si è ridotto rispetto ai valori dello scorso autunno. In un contesto che si mantiene complessivamente stabile, l’Italia ha continuato a trarre vantaggio dalle condizioni favorevoli del mercato del lavoro, da una bassa inflazione e dalla posizione creditrice netta sull’estero.

I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere nella seconda metà del 2024, mentre quelli degli immobili commerciali si sono mantenuti invariati. Nel complesso il comparto immobiliare non presenta rischi elevati per la stabilità finanziaria.

Per il settore delle famiglie i rischi rimangono limitati, anche grazie all’espansione della ricchezza finanziaria nel 2024 e all’ulteriore riduzione dell’indebitamento in rapporto al reddito disponibile. In prospettiva la situazione finanziaria potrebbe tuttavia risentire di un indebolimento della congiuntura.

Per le imprese, soprattutto quelle operanti nei comparti più esposti alle possibili ripercussioni delle tensioni commerciali, la redditività, già ridottasi nel 2024, potrebbe diminuire ancora. Nonostante il calo dei tassi di interesse e dell’indebitamento, la capacità delle aziende di rimborsare i debiti registra qualche segnale di peggioramento, in special modo nel settore delle costruzioni e, in misura minore, in quello industriale.

In questo Rapporto sono inclusi cinque riquadri tematici:

1) L’evoluzione del mercato delle criptoattività, illustrandone le caratteristiche, i rischi e gli sviluppi normativi in Europa e negli Stati Uniti

2) La diffusione in Italia e nei principali paesi dell’area dell’euro dei certificates, strumenti di complessa valutazione che possono esporre i detentori a perdite consistenti in caso di scenari avversi

3) Il ricorso da parte delle banche meno significative italiane alle garanzie pubbliche a supporto dei prestiti alle imprese

4) I risultati della prima analisi sull’esposizione delle banche italiane e dell’area dell’euro ai settori economici che sarebbero più vulnerabili alle tensioni commerciali.

5) L’analisi dell’introduzione dell’obbligo per le imprese italiane di stipulare una copertura assicurativa contro i danni direttamente determinati da eventi calamitosi e catastrofali.



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