Le “Proiezioni macroeconomiche per l’Italia“ della Banca d’Italia vengono rese note nei mesi di aprile, giugno, ottobre e dicembre.
La Nota di ottobre 2025 traccia uno scenario dominato da un rallentamento del commercio mondiale. Lo scenario tiene inoltre conto delle informazioni sull’andamento dei conti pubblici desumibili dal Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) approvato lo scorso 2 ottobre.
Considerando che in media dâanno il PIL si espande dello 0,6% nel 2025 e nel 2026 e dello 0,7 nel 2027, rispetto alle proiezioni pubblicate lo scorso giugno, emerge una revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali nel 2026, soprattutto per effetto di una piĂč marcata perdita di competitivitĂ delle esportazioni italiane, che risentono dellâapprezzamento dellâeuro nei confronti delle principali valute e di unâaliquota di base dei dazi statunitensi piĂč elevata. Le importazioni, invece, aumentano in tutto il triennio, sospinte principalmente dalla domanda di beni strumentali.Â
I consumi delle famiglie accelerano gradualmente, grazie allâaumento del potere dâacquisto e alla progressiva riduzione dellâincertezza.
Gli investimenti beneficiano delle misure del PNRR e del progressivo miglioramento delle condizioni di finanziamento, espandendosi sia nella componente dei beni strumentali sia in quella delle costruzioni.
Lâinflazione, misurata con lâindice armonizzato dei prezzi al consumo, si colloca allâ1,7% nella media dellâanno in corso, allâ1,5% nel 2026 e allâ1,9 per cento nel 2027, quando lâentrata in
vigore del nuovo sistema di scambio di quote di emissione di inquinanti e di gas a effetto serra nellâUnione europea determina un temporaneo aumento dei prezzi dellâenergia. Lâinflazione di fondo stimata allâ1,9% nella media di questâanno, scende allâ1,6 nel prossimo biennio riflettendo la moderazione delle pressioni salariali e un modesto recupero della produttivitĂ .