Pubblicata l'”Analisi del Rischio di Transizione delle Imprese e il ruolo del credito nel 2024″ di CRIF

L’ultima edizione dell’Osservatorio (ESG Outlook) di CRIF, che monitora il rischio di transizione delle aziende, conferma che le imprese stanno affrontando questo percorso con crescente efficacia, soprattutto da parte delle Piccole e Medie Imprese (PMI), supportate attivamente dal sistema finanziario.

Infatti, dall’analisi emerge che gli istituti bancari stanno reindirizzando le risorse verso le realtà più virtuose: la quota di finanziamenti destinati alle imprese con un profilo di rischio di transizione elevato è diminuita (dal 30,3% del 2023 al 29,3% nel 2024) e, contemporaneamente, è cresciuta la percentuale di crediti destinati alle imprese più virtuose, raggiungendo il 38,1% (rispetto al 29,4% del 2023).

I settori che hanno mostrato progressi significativi sono stati quello “Immobiliare” e quello della “Meccanica“, che hanno dimezzato il rischio rispetto al 2023, mentre quello delle “Costruzioni” rimane più o meno allo stesso livello, grazie a investimenti in tecnologie pulite e pratiche sostenibili.

Il livello di emissioni di gas serra (GHG intensity, espressa in grammi di CO2 per euro di fatturato) è un fattore centrale nella valutazione del rischio. I settori più virtuosi sono quelli a forte prevalenza di capitale umano (i servizi), mentre i comparti produttivi e industriali restano più penalizzati.


Lo studio di CRIF dimostra che la riduzione del rischio nelle PMI non è solo un processo di adattamento ma che le aziende stanno iniziando a trasformare i fattori ESG in leve strategiche per la competitività futura.



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