
Nel primo trimestre del 2025, dopo la debole dinamica della seconda metà dell’anno precedente, il Pil è cresciuto dello 0,3% su base congiunturale (+0,7% su base tendenziale), sintesi di un contributo positivo sia della domanda interna al netto delle scorte sia della domanda estera. Questo è quanto emerge dai dati diffusi da ISTAT, con la pubblicazione delle “Prospettive per l’economia italiana 2025-2026”.
Dal lato dell’offerta, nel primo trimestre 2025 si sono registrate variazioni congiunturali positive del valore aggiunto nell’industria (+1,2%) e nell’agricoltura mentre i servizi hanno evidenziato un leggero decremento (-0,1%). Nell’industria è risultata leggermente più vivace la dinamica delle costruzioni (+1,4%) rispetto al resto del comparto (+1,1%). Tra i servizi, emerge la forte espansione delle attività artistiche e di intrattenimento (+2,3%); in contrazione, invece, quelle finanziarie e assicurative (-1,4%) e immobiliari (-0,9%).
Per il 2025, la crescita degli investimenti, dopo la buona performance del primo trimestre, dovrebbe risentire negativamente dell’indebolimento delle prospettive di crescita interne ed estere, pur registrando in media d’anno un incremento rispetto al 2024.
Nel 2026, la crescita degli investimenti si rafforzerebbe, in parte trainata dai contributi presenti nel Piano di Transizione 5.0 e dalla realizzazione degli investimenti previsti dal PNRR, in chiusura nel 2026, sebbene entrambi i provvedimenti stiano affrontando ritardi di natura attuativa. Ulteriore stimolo potrebbe derivare dalla recente riduzione dei tassi di interesse della BCE.
In questo scenario, il saldo della bilancia commerciale continuerebbe ad essere ancora positivo sia nel 2025 (2,2% in percentuale del Pil) sia nel 2026 (+2,0%).