CCIAA Modena, approvato il Bando “Fondo Sicurezza 2025”: contributi a fondo perduto per l’installazione di sistemi di sicurezza

Il Bando Fondo per la Sicurezza è co-finanziato dalla Camera di Commercio di Modena e da 33 Comuni del territorio aderenti (Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Cavezzo, Concordia S/S, Fanano, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Guiglia, Maranello, Marano S/P, Medolla, Mirandola, Modena, Montese, Nonantola, Novi di Modena, Pavullo N/F, Ravarino, Riolunato, San Felice S/P, San Possidonio, Sassuolo, Savignano, Serramazzoni, Soliera, Spilamberto, Vignola e Zocca).

Il Fondo è rivolto alle Piccole Imprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.

Sono ammissibili al contributo le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza:

 1. sistemi di video-allarme antirapina, conformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa rinnovato il 22 febbraio 2024, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri;

2. sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;

3. sistemi passivi: casseforti, porte e serrande blindate, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento, dispositivi di illuminazione notturna interni ed esterni installati allo scopo di consentire la vista dell’interno dei locali aziendali e quindi anche la presenza di eventuali intrusi, sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro;

4. contratti stipulati con Istituti di vigilanza per la sorveglianza dei locali aziendali (sono ammessi i canoni del servizio a partire dal 1 luglio 2024); spese di ripristino per danni subiti a seguito di atti vandalici a vetrine, saracinesche, porte di accesso ai locali aziendali, registratori di cassa, impianti antirapina, di videosorveglianza, nebbiogeni o antintrusione preesistenti.


Nel caso di impianti installati in Comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000 euro per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200 euro per i sistemi di tipologia b) – c) – d).

Nel caso di impianti realizzati in Comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400 euro per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960 euro per i sistemi di tipologia b) – c) – d)

L’intervento è retroattivo per spese sostenute a partire dal 1° luglio 2024.


L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per la stessa tipologia di spesa.

Le domande vanno presentate entro le ore 20.00 di Venerdì 19 dicembre 2025 esclusivamente in modalità telematica, sulla Piattaforma ReStart, con firma digitale del Legale Rappresentante dell’Impresa.



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