124 milioni dal PNRR per il nuovo Piano casa della Regione

La Regione Emilia-Romagna, con un portafoglio mai tanto consistente, ha scritto il suo nuovo Piano per la casa, un vero e proprio patto incardinato su tre maxi provvedimenti a sostegno dell’abitare, a partire dai 124 milioni di euro provenienti dal Fondo complementare del PNRR, in particolare dal programma «Sicuro, verde e sociale» varato dal Governo per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica. Lo scopo è quello di riqualificare il patrimonio pubblico (56.470 alloggi secondo gli ultimi dati disponibili dell’Osservatorio per le politiche abitative della Regione), con particolare attenzione alla sicurezza sismica e alla prestazione energetica per edifici a norma ed efficienti, ma anche a soluzioni a consumo zero. La scadenza per l’invio della graduatoria dei beneficiari al Ministero delle Infrastrutture è il 15 gennaio.

Questo è però solo uno dei tre tasselli, accompagnato dall’avvio del Patto per la casa per le fasce di reddito medio-basse. Viene qui richiesta la collaborazione da parte degli Enti locali e di tutti i cittadini in possesso di un’abitazione sfitta da mettere a disposizione di chi non riesce a stare alle condizioni del libero mercato ma, allo stesso tempo, non ha i requisiti di accesso alle case di ERP. Si tratta dunque di un progetto di housing sociale, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, e per il quale è indispensabile una ricognizione del patrimonio edilizio. La chiamata è rivolta a tutti coloro che hanno un alloggio vuoto e che sono disponibili a metterlo a disposizione dei Comuni o dei soggetti convenzionati per almeno cinque anni. Saranno gli Enti citati a gestirli con il contributo dei fondi regionali, così da calmierare il costo dell’affitto, individuare gli inquilini e ricoprire il ruolo di garanti. Si potrà partecipare alla mappatura e alla candidatura registrandosi sull’apposito portale online.

Sono inoltre previsti altri sette milioni di euro per il Fondo per l’affitto, che si aggiungono ai 51 già stanziati da inizio pandemia.

 

Fonte: Corriere di Bologna