Nuovo Codice appalti, ANCE: “Novità positive su illecito professionale e revisione prezzi ma preoccupa il tema concorrenza”.

La Presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, sulle prime pagine de Il Sole 24 Ore mostra soddisfazione per le novità su illecito professionale e revisione prezzi ma anche preoccupazione per la trasparenza e la concorrenza: «Se le ultime modifiche al testo dei Codice entrato in Consiglio dei Ministri dovessero essere confermate significherebbe che si è fatto un grande lavoro venendo incontro ad alcune esigenze delle imprese. Restano però perplessità sulla concorrenza».

Secondo i dati ANAC, analizzati dal Sole 24 Ore, col nuovo Codice degli appalti, il 98,3% degli affidamenti nei lavori pubblici potrebbe essere assegnato, in via fiduciaria o attraverso procedura negoziata, senza bando. Dunque si parla di un mercato di 18,9 miliardi all’anno che rischia di finire per sempre escluso dalle gare.

Riportiamo di seguito alcuni punti del nuovo Codice, che entrerà in vigore il 1° aprile ma sarà efficace dal 1° luglio:

  1. SEMPLIFICAZIONI – A regime le deroghe per i piccoli cantieri: la bozza mette a regime le semplificazioni previste dai decreti legge 76/2020 e 077/2021. Per i lavori si prevede l’obbligo di ricorrere all’affidamento diretto fino a 150mila euro, a procedure negoziate senza bando con 5 inviti tra 150mila euro e un milione e a procedure negoziate senza bando con 10 inviti fino alle soglie UE. In quest’ultimo caso c’è però la possibilità di ricorrere alle gare, anche senza «adeguata motivazione». Per servizi e forniture, inclusi i servizi di progettazione, sono previsti affidamenti diretti fino a 140mila euro e procedure senza bando oltre questa soglia e fino alle soglie UE. Anche il controllo sul possesso dei requisiti nel caso degli affidamenti diretti viene parecchio semplificato, con una procedura che arriva a prevedere solo periodici controlli a campione.
  2. PROGETTAZIONE – Appalto integrato libero: il nuovo codice formalizza l’addio al progetto definitivo. Con il nuovo sistema non ci sarà più spazio per livelli intermedi. «La progettazione in materia di lavori pubblici si articola in due livelli di successivi approfondimenti tecnici: il progetto di fattibilità tecnico-economica e il progetto esecutivo». Torna a pieno titolo l’appalto integrato che originariamente il vecchio codice aveva vietato, per poi recuperarlo in corsa tramite correttivi e decreti d’urgenza
  3. CARO MATERIALI – Revisione prezzi legata agli indici ISTAT: la nuova versione dell’articolo 60 lega la revisione prezzi agli indici Istat sui costi di costruzione per i lavori e agli indici dei prezzi al consumo, dei prezzi alla produzione dell’industria e dei servizi e agli indici delle retribuzioni contrattuali orarie per i contratti di servizi e forniture.
  4. IMPRESE – Qualificazione estesa a servizi e forniture: il codice sceglie di disciplinare anche la qualificazione degli operatori economici per gli appalti di forniture e servizi, così da allineare la disciplina a quella degli appalti di lavori, dando vita a un sistema (a regime) unitario. 
  5. ILLECITO PROFESSIONALE: le cause di esclusione si ammorbidiscono e il Codice tutti i reati per i quali dovranno essere applicate le norme sugli illeciti professionali.
  6. ANAC – Dal 1° gennaio 2024 via alla Banca dati: la riforma punta forte sul salto definitivo verso la gestione dei contratti pubblici attraverso piattaforme telematiche. A decorrere dal mese di gennaio, attraverso specifiche tecniche di interoperabilità individuate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), le stazioni appaltanti qualificate dovranno essere in grado di comunicare tutti i propri dati per via telematica, dal 1° luglio 2024 anche tutte le altre.

In allegato, l’articolo del Sole 24 Ore in oggetto.

 

FONTE: ANCE