Target Pnrr: il governo prepara il decreto.

Nella riunione a Palazzo Chigi coordinata ieri dal sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, non c’è stata la formalizzazione di nuovi termini di scadenza per gli obiettivi Pnrr di fine anno, con una anticipazione a settembre e ottobre di molti dei target e milestones fissati con Bruxelles. Il vero colpo di acceleratore emerso dalla riunione di ieri è stato richiedere a tutti i ministeri la disponibilità di Palazzo Chigi ad accelerare la messa a punto di un decreto legge ad hoc, attraverso la reperibilità di tutte le norme considerate utili per velocizzare il raggiungimento degli obiettivi, che aiuti le amministrazioni a centrare i target con passaggi legislativi o amministrativi più ostici.

Anche sui tempi di approvazione di questo decreto legge c’è stata un’accelerazione perché, rispetto a una prima ipotesi di metà ottobre, ora sembra più probabile un varo intorno alla metà di settembre.

Altro elemento importante è la pubblicazione annunciata, sulla Gazzetta ufficiale di oggi, del Dpcm che prevede le modalità con cui saranno distribuiti i 7,5 miliardi stanziati dal governo con il decreto legge 50 per far fronte agli extracosti delle nuove gare relative alle opere Pnrr.

  • opere degli enti locali: per ogni programma di interventi viene definita in allegato una compensazione a forfait parametrico, con una percentuale di maggiorazione del costo rispetto a quello base individuata per ciascuna tipologia di opera. Un meccanismo semplice che consentirà alle stazioni appaltanti locali di vedersi attribuite rapidamente le risorse aggiuntive necessarie per sbloccare la gara. L’unica difficoltà potrebbe venire qui dal fatto che tutte queste operazioni dovranno passare per Regis, il sistema informativo della Ragioneria che contiene tutti i dati sullo stato di avanzamento delle opere Pnrr. Il passaggio (iscrizione, accesso, ecc.) potrebbe risultare ostico per qualche piccolo comune.
  • grandi opere infrastrutturali e gli interventi delle stazioni appaltanti centrali: dovranno seguire un doppio passaggio, presso il ministero di riferimento e al Mef. Le «amministrazioni centrali istanti», vale a dire i ministeri di riferimento dei singoli programmi, dovranno presentare al Mef per ogni singola stazione appaltante le istanze. La stazione appaltante presenterà al ministero di riferimento le sue richieste per ogni singola opera, con tutta la documentazione necessaria sugli extracosti calcolati, sulle risorse residue di altre opere già utilizzate, sugli impegni che si assumono per un nuovo cronoprogramma procedurale e finanziario. Il ministero la presenterà al Mef dal 5 settembre al 5 ottobre. A questo punto, saranno il Mef e la Ragioneria generale dello Stato a mettere in fila tutte le istanze presentate e individuare una graduatoria in base a una serie di criteri di priorità. La graduatoria servirà per ripartire le risorse. Sarà data precedenza alle opere Pnrr in senso stretto. Solo le opere autorizzate dal Mef fino alla concorrenza delle disponibilità avranno accesso alle risorse e potranno quindi far ripartire – entro il 31 dicembre 2022 – la gara sospesa.

FONTE: Il Sole 24 Ore