Superbonus: il rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio

La forte accelerazione del Superbonus sfonderà ampiamente la previsione di spesa formulata dal governo per i primi 18 mesi di applicazione della misura: è quanto emerge dal rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio di analisi della manovra, il quale contiene anche un ampio capitolo dedicato alla misura per come ha funzionato finora, sulla base dei dati ENEA aggiornati fino al 30 novembre scorso.

Il superamento della previsione di spesa al 31 dicembre di quest’anno non è una stima ma una certezza, perché a un mese dalla scadenza di fine anno, il superbonus ha già prodotto un extracosto di 400 milioni di euro. «Alla data del 30 novembre – si legge infatti nel rapporto – il monitoraggio evidenzia un complesso di investimenti agevolabili di riqualificazione energetica (esclusi quindi gli interventi antisismici) di oltre 11,9 miliardi, a cui corrispondono agevolazioni future per circa 13,1 miliardi. A un mese dalla fine del 2021 gli interventi già ammessi all’agevolazione superano di circa 400 milioni quelli attesi per i primi 18 mesi di applicazione del provvedimento, non tenendo comunque conto della revisione al ribasso della spesa per il 2020 operata in sede di Relazione tecnica della Legge di Bilancio per il 2021».

A fronte di questa forte spesa «gli interventi asseverati hanno riguardato un numero relativamente limitato di unità immobiliari: circa 69.400, di cui 10.339 condomini, che costituiscono lo 0,82% del totale degli edifici con più di quattro abitazioni, e 35.542 edifici unifamiliari, lo 0,54% del totale».

La previsione di spesa per il futuro – in base a quanto previsto nel DDL Bilancio – è imponente. Il Superbonus confermato per tutto il 2022, ricorda infatti il rapporto, potrà contare, tra PNRR e Fondo complementare, su 18,5 miliardi (13,9 relativi al PNRR, di cui 10,2 per finanziare progetti in essere, e 4,6 al Fondo complementare) oltre a 300 milioni provenienti da REACT-EU. E tutto questo in una situazione di incertezza a causa della «difficoltà di prevedere l’effettivo impatto dei maggiori incentivi sulle decisioni di spesa, circostanza resa più problematica dal fatto che il Superbonus per la prima volta copre integralmente i costi, con massimali di spesa agevolabile più elevati rispetto a quelli previsti per altri interventi di incentivo riguardanti gli immobili». «In questo quadro di incertezza – aggiunge il documento – data peraltro l’assenza di un tetto massimo all’onere gravante sul bilancio pubblico, assume particolare rilievo analizzare i dati sull’effettivo utilizzo della misura».

 

Fonte: Il Sole 24 Ore

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