Restauro e sicurezza sismica di edifici di culto due maxi gare, finanziate dal PNRR, per oltre 280 milioni.

Invitalia dà il via a una vasta operazione dedicata al restauro e alla riqualificazione di edifici di culto con due maxi gare, finanziate dal Pnrr, che applicano la modalità della sottoscrizione di accordi quadro e la suddivisione in lotti e sub-lotti geografici che coprono l’intero Paese.

L’importo complessivo delle due gare supera i 280 milioni di euro (capienza massima dell’accordo quadro).

Sia il primo bando che il secondo bando hanno la stessa identica scadenza: 20 gennaio 2023.

I bandi sono infatti paralleli, prevedono sub lotti prestazionali distinti in quattro distinte tipologie di affidamento – progettazione, verifica della progettazione, lavori e collaudo – ciascuna delle quali riferite al singolo lotto geografico. I lotti geografici sono nove: Abruzzo-Marche; Campania; Emilia-Romagna; Lazio; Puglia; Sicilia occidentale; Sicilia orientale; Toscana-Liguria-Umbria; Veneto. Pertanto, complessivamente vanno in gara 72 lotti, cui corrispondono altrettanti accordi quadro, di cui 18 di lavori e tutti gli altri di servizi tecnici, tra progettazione (18), verifica della progettazione (18) e collaudo (18). Aggiudicazione in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, valutando la qualità dell’offerta tecnica (max 90 punti su 100) e il prezzo (max 10 punti su 100).

Particolarmente complessa la modalità di partecipazione ai vari lotti, che prevede una serie di regole che disciplinano possibilità e precedenze nella partecipazione e assegnazione degli affidamenti. La regola generale – temperata da varie altre regole e deroghe – prevede un massimo di quattro affidamenti per ciascun singolo sub-lotto tipologico.

Come viene spiegato nel disciplinare di gara, la dimensione e il perimetro dei lotti dipendono dal sottostante valore complessivo del “cluster” di edifici sui quali è necessario intervenire (il cui elenco è indicato nei documenti di gara).

In allegato, l’articolo del Sole 24 Ore.

 

FONTE: Il Sole 24 Ore