Partenariato Pubblico Privato: abilitato il nuovo portale web per le comunicazioni e il monitoraggio dei contratti di PPP.

Palazzo Chigi prova a rilanciare i progetti di Partenariato pubblico-privato (PPP) con una circolare che dovrebbe garantire, tramite l’avvio del nuovo Portale unico Dipe-Mef, mirato a riportare a un punto unico di informazione e verifica tutti i progetti di PPP, con maggiore trasparenza e maggiore controllo delle complesse procedure, nel rispetto delle regole dettate da Eurostat nel 2004, anche per evitare che l’intero investimento di partenariato sia classificato come deficit e a debito nel bilancio pubblico. La Relazione Dipe 2021 sul PPP approvata dal Cipess certifica – su dato Istat – che questa sorte destinata a pesare sui conti pubblici è toccata a tutti i progetti di PPP varati dopo l’entrata in vigore del codice degli appalti (2016).

La relazione Dipe certifica infatti anche che nel 2021 sono state soltanto 71 le amministrazioni pubbliche che hanno rispettato l’obbligo di comunicazione a fronte di 1.567 gare di PPP rilevate (in collaborazione con Anac) per un investimento totale di 7,75 miliardi. Il totale delle operazioni aggiudicate definitivamente nel 2021 ammontano però a venti per un importo di 402,8 milioni. La Relazione Dipe registra che uno dei principali elementi che disincentiva gli investimenti privati in Italia risiede nell’incertezza e nell’eccessiva lunghezza dei processi autorizzativi.

Tra i contratti che rientrano nel PPP ci sono contratti di concessione lavori, contratti di concessione di servizi e/o forniture, finanza di progetto e concessione lavori, locazione finanziaria di opere pubbliche, contratti di disponibilità, concessioni di servizi e/o forniture, finanza di progetto, locazione finanziaria. L’analisi svolta sui progetti degli ultimi undici anni rileva, sul piano territoriale, che il 46,5% dei progetti è stata registrata al nord, il 18% al centro e il 35,4% al sud.

Finora i settori in cui il Pnrr si è avvalso del partenariato pubblico privato sono limitati a banda larga, piattaforma di telemedicina, rigenerazione urbana, progetti universitari e alloggi universitari.

 

FONTE: MEF – Ragioneria Generale dello Stato