Nuovo Decreto PNRR: le proposte ANCE sul tavolo del Governo

Il 28 novembre, all’indomani del disco verde della Commissione europea alla rimodulazione del Piano italiano, il Ministro Raffaele Fitto aveva chiesto a tutti i partecipanti alla cabina di regia, dagli enti territoriali alle associazioni di categoria, di inviare suggerimenti per facilitare e velocizzare l’attuazione degli interventi. Per i Ministri, invitati ad avanzare proposte normative che consentano la certezza del raggiungimento dei target e delle milestones di competenza, la deadline è metà gennaio, mentre Regioni e Comuni hanno già trasmesso le loro richieste, centrate su assunzioni a termine, semplificazioni e anticipi che salgano per legge dal 10 al 30%.

Nel documento inviato a Fitto, l’ANCE, guidata da Federica Brancaccio, guarda innanzitutto alle coperture economiche e chiede di «arginare le prassi di alcune stazioni appaltanti che prevedono tempistiche di pagamento alle imprese che rispecchiano quelle previste per il trasferimento dei finanziamenti a copertura delle stesse opere». In sostanza l’ANCE chiede:

  1. una modifica normativa che renda nulle le clausole di gara non in linea con le regole ordinarie levando dal tavolo del PNRR e del PNC modalità di erogazione dei pagamenti penalizzanti per le imprese;
  2. sul fronte dei SAL (Stati di Avanzamento dei Lavori), inserire un intervento che raddrizzi la prassi per cui il pagamento degli acconti viene agganciato nei contratti al raggiungimento di quote importanti nella realizzazione dell’opera, costringendo di fatto le imprese ad autofinanziarsi. La soluzione che si invoca è fissare contrattualmente una cadenza determinata che non può comunque superare i 30 giorni;
  3. per velocizzare i cantieri, una modifica al Decreto semplificazioni che renda automatica, e non subordinata alla previsione nei documenti di gara, la sottoscrizione del contratto alle condizioni offerte dall’operatore che subentra nel caso in cui l’aggiudicatario dell’appalto non sia in condizioni di concludere i lavori;
  4. prevedere una proroga a tutto il 2024 della possibilità per SACE di avvalersi di riassicuratori e contro-garanti del mercato privato, facoltà scaduta il 31 dicembre 2023;
  5. intervenire sulle procedure a monte della gara che spesso complicano e allungano i tempi di avvio del cantiere accavallando passaggi burocratici e iter autorizzativi. Qui, prendendo spunto dal Decreto 77 che ha riservato una corsia preferenziale alle opere finanziate con il PNRR, la parola d’ordine per le imprese è snellimento. E quindi, per esempio, ridurre la tempistica della conferenza dei servizi portandola a 45 per tutti i soggetti, anche per le amministrazioni preposte alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, dei beni culturali e della salute;
  6. snellimenti nelle procedure anche per la valutazione di impatto ambientale: su questo fronte la richiesta è che il parere sia reso entro il termine di conclusione della conferenza dei servizi. Così come che venga previsto un termine di 30 giorni per l’acquisizione di atti di assenso nel corso dell’esecuzione dei lavori. Il taglio alla burocrazia è chiesto anche in materia di rifiuti intervenendo, per esempio, sulle procedure delle terre e rocce da scavo.

 

In allegato, gli articoli del Sole 24 Ore con le proposte di ANCE.