La riqualificazione energetica degli edifici in Francia: un’opportunità anche per le imprese italiane.

In Francia, come in Italia, la politica di riqualificazione energetica degli edifici è uno degli assi portanti della strategia per lo sviluppo sostenibile e per il raggiungimento degli obiettivi di carbon neutrality. Questa politica risponde a una triplice sfida: combattere il cambiamento climatico, promuovere la ripresa economica e ridurre la povertà energetica. 

La decarbonizzazione degli edifici è considerata infatti un prerequisito per il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2050, obiettivo definito nella strategia a lungo termine dell’Unione Europea. 

Per intervenire in modo più robusto, nel 2015 (anno degli Accordi di Parigi sul clima), la Francia ha varato la legge sulla transizione energetica per la crescita verde con la quale si è impegnata a ridurre notevolmente le proprie emissioni e consumo di combustibili fossili entro il 2030: -40% di gas serra e -30% di consumo di energie fossili entro il 2030. In questo contesto, per il settore residenziale, la legge ha fissato come obiettivo la riqualificazione di 500.000 unità immobiliari all’anno fino al 2050, in modo da consentire a tutti gli edifici di raggiungere una prestazione in linea con gli standard di edilizia a basso consumo.

La legge Clima e Resilienza del 2021 ha poi ulteriormente potenziato la politica di riqualificazione energetica degli edifici in Francia. E’ stata poi introdotta la nozione di “ristrutturazione efficiente”, per orientare gli aiuti statali verso ristrutturazioni maggiormente efficienti dal punto di vista del risparmio energetico. La riqualificazione energetica è stata anche pensata per combattere la povertà energetica, definita come la difficoltà nell’ottenere l’approvvigionamento di energia necessaria a soddisfare i propri bisogni primari a causa dell’inadeguatezza delle proprie risorse o delle proprie condizioni di vita. Secondo i dati del Governo francese, la povertà energetica interessa 3 milioni di famiglie.

Da ultimo, il piano “France Relance”, il PNRR francese di giugno 2021 che è finanziato per circa il 30% da fondi europei, prevede un rafforzamento delle misure per la riqualificazione deli edifici con circa 6,7 miliardi dedicati ad interventi nel periodo 2021-2022.

Le riqualificazioni energetiche sono fortemente sostenute da aiuti finanziari statali. Secondo i dati del Governo francese, nel corso del 2019, grazie a queste agevolazioni, 3,1 milioni di famiglie -pari al 20% delle famiglie residenti in case unifamiliari- hanno completato almeno un intervento di riqualificazione energetica, per un totale di circa 28 miliardi di euro.

Nel 2020, è entrata in vigore Ma prime rénov‘, una misura ideata per finanziare i lavori di riqualificazione energetica di edifici privati che prevede un contributo statale forfettario a fondo perduto, il cui importo dipende dall’efficienza energetica dei lavori eseguiti e dal reddito della famiglia.

In aggiunta alle sovvenzioni per i lavori di riqualificazione energetica, l’eco-PTZ (eco prestito a tasso zero) è un prestito a tasso zero fino a 30.000 euro (50.000 euro nel caso di un eco-PTZ “Global Performance”), che può essere utilizzato per finanziare il resto dei lavori. Si rivolge a proprietari o locatori, per abitazioni completate da più di 2 anni.

Per beneficiare di queste agevolazioni, è obbligatorio scegliere un operatore economico o professionista che aderisce al sistema di qualificazione ufficiale “RGE” (Reconnu Garant de l’Environnement).

A Gennaio 2022 è stato lanciato France Rénov’, il portale unico per la riqualificazione energetica delle abitazioni: il sito offre parità di accesso alle informazioni e consulenze imparziali, gratuite e personalizzate, guida gli utenti durante il loro progetto di ristrutturazione e aiuta le famiglie con i redditi più bassi. Organizzata territorialmente, con l’ausilio delle Regioni e degli Enti Locali, questa rete si articola con i programmi locali di miglioramento abitativo promossi dagli enti locali in aggiunta ai programmi statali (questi programmi permettono ad esempio di erogare contributi aggiuntivi ai contributi statali).

Permette a famiglie e imprese, in pochi click, di:

  • informarsi sulle tipologie di lavori realizzabili;
  • avere accesso ad una rete, distribuita sul territorio nazionale, di 450 punti di consulenza gratuita per famiglie e imprese su tutto il territorio nazionale;
  • conoscere le misure, i contributi e incentivi ai quali le famiglie possono accedere;
  • trovare un’impresa qualificata del proprio territorio, abilitata a fare i lavori che permettono di accedere ai benefici pubblici.

 

FONTE: ANCE