ENEA: pubblicato il Rapporto annuale sulla Certificazione energetica degli edifici in Italia 2023

E’ stata pubblicato da ENEA e dal Comitato termotecnico italiano energia e ambiente (CTI) il Rapporto annuale sulla Certificazione energetica degli edifici in Italia (edizione 2023), uno strumento di lavoro sempre aggiornato e in continua evoluzione per supportare chi deve o vuole definire strategie, misure e azioni sul parco edilizio nazionale in linea con gli sfidanti obiettivi che ci impongono la transizione energetica e la decarbonizzazione.

Il rapporto, come ogni anno, analizza gli attestati di prestazione energetica registrati sul SIAPE, il sistema informativo che raccoglie i documenti caricati da Regioni e Province autonome, e in questa edizione sulla base dati del 2022 di circa 1,3 milioni di attestati.

I numeri, nel confronto tra i dati relativi al 2021 e quelli relativi al 2022, parlano di un netto miglioramento delle prestazioni degli edifici.

Il rapporto spiega che «la percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G diminuisce, in particolare in favore di quelle A4-B (+3,7%)»: circa il 55% di questi continua a ricadere nelle classi energetiche più basse (F e G). Limitandosi ai soli edifici residenziali, queste tendenze emergono con evidenza ancora maggiore. Nel 2021 gli edifici residenziali in classe F e G erano il 59,7% del totale. Nel 2022 sono scesi al 54,2%, con una differenza di oltre cinque punti. Le classi A e B sono arrivate al 14,9%, da un livello che nel 2021 era stato pari al 9,7 per cento.

Guardando alle regioni, il Piemonte, il Veneto ed l’Emilia-Romagna hanno emesso, invece, circa 120.000 APE. Gli APE collegati a passaggi di proprietà e locazioni risultano in lieve flessione, pur continuando a rappresentare oltre l’80% del campione analizzato dal rapporto. Aumentano in percentuale, invece, le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde, che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli Ape emessi nel 2022 (+1,5% per entrambe rispetto al 2021).

Un capitolo dell’analisi è dedicato agli edifici NZEB (Nearly zero energy buildings): sono edifici ad altissime prestazioni, nei quali il fabbisogno molto basso è coperto in misura significativa da energie rinnovabili. La buona notizia è che sono in crescita costante: tra il 2015 e il 2016 erano su percentuali vicine allo zero, attualmente coprono circa l’1% degli attestati presentati. Le regioni nelle quali risulta un’incidenza percentuale maggiore di edifici NZEB sono l’Emilia-Romagna, la Puglia e la Lombardia.

Per quanto riguarda la revisione della Direttiva EPBD (Energy performance of buildings directive), stando all’analisi del rapporto, l’armonizzazione dei sistemi di certificazione energetica nei diversi Paesi europei non appare un processo semplice.

In allegato, il Rapporto 2023 e il suo Executive Summary.

 

FONTE: ENEA