Cresme: calo esponenziale degli appalti pubblici dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice

L’Osservatorio Cresme Europa Servizi ha registrato un forte rallentamento del mercato dei lavori pubblici durante i primi due mesi dal nuovo Codice appalti, dopo la corsa delle stazioni appaltanti nel promuovere appalti entro il 30 giugno con le vecchie regole: nel mese di luglio risultano appena 798 bandi per un importo di 6,225 miliardi, pari a un calo del 58% per il numero e del 22,8% per i valori rispetto a luglio 2022, mentre ad agosto i 1.200 avvisi per 2,874 miliardi corrispondono a un calo del 32,8% per la quantità di gare e del 55,2% per gli importi.

Lo sprint di giugno aveva invece generato il dato record di 5.048 bandi per 22,819 miliardi.

Dopo 8 mesi il dato complessivo del mercato è comunque positivo con 17.581 appalti (+26,4% rispetto ai primi due quadrimestri dell’anno scorso) per 63,155 miliardi (+56,9%).

Le amministrazioni comunali si confermano in testa alla classifica delle stazioni appaltanti con 9.272 bandi (+30,9%) per 13,096 miliardi (+189,5%) seguite dalle Ferrovie che, sulla spinta delle opere PNRR, hanno promosso dall’inizio dell’anno 199 procedure (+206%) per 8,862 miliardi (+61,3%). Di rilievo anche il risultato dei gestori di reti, infrastrutture e servizi pubblici locali che hanno pubblicato 1.726 gare per 10,093 miliardi (rispettivamente +35,8% e 167,1%) e dell’Anas che ha mandato in gara 272 opere (+41,7%) per 4,865 miliardi (+161,1%).

 

In allegato, l’articolo del Sole 24 Ore promosso da Cresme.