Caro materiali: entro metà novembre il decreto del MIMS

Facendo seguito alla nostra Circ. 520/2021, ricordiamo che lo scorso 28 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del MIMS che stanzia la dote disponibile per i ristori per l’adeguamento dei prezzi dei materiali edili, che era già stato firmato da quasi un mese esatto. I 100 milioni di euro di risorse disponibili sono divisi quasi esattamente in tre parti, riservate a tre categorie di imprese selezionate in base al numero di addetti: alle grandi imprese vanno 33 milioni, alle imprese di dimensione media vanno 33 milioni mentre le piccole imprese ottengono 34 milioni.

Il decreto indica anche un secondo criterio di assegnazione delle risorse, che avverrà «esclusivamente in ragione della propria qualificazione (…) a prescindere dall’importo del contratto aggiudicato». Il criterio, che fa riferimento alle qualificazioni SOA possedute dall’operatore, si applica anche agli appalti svolti dai raggruppamenti temporanei.

Per far partire la “macchina” delle compensazioni si attende ora il Dm “prezzi”. In occasione della riunione della Consulta del MIMS tenutasi il 29 ottobre scorso, il Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha anticipato che il decreto di rilevazione dei prezzi dei materiali da costruzione relativo al 1° semestre 2021, previsto entro il 31 ottobre 2021 dal comma 1 dell’articolo 1-septies del DL 73/2021,  è in corso di elaborazione e sarà emanato entro la metà del mese di novembre.

Mancano, a questo punto, solo i parametri per stabilire l’entità delle compensazioni. Il dato dipende dall’ampiezza degli scostamenti sui listini dei principali materiali da costruzione, registrati da un organo appositamente incardinato al MIMS. Che i listini siano lievitati è un fatto. Quello che renderà più o meno efficace il ristoro è l’entità dell’incremento che verrà riconosciuto. Il caro materiali, assieme alle crescenti difficoltà di approvvigionamento da parte delle imprese, sta diventando la principale preoccupazione dei costruttori, non solo per la gestione d’impresa ma anche per l’attuazione stessa del PNRR, come denunciato dal Presidente di ANCE Nazionale, Gabriele Buia, nell’assemblea annuale pubblica.

 

 

Fonte: Il Sole 24 Ore e ANCE