Audizione ANCE in Camera sul DL PA Bis: focus su Caro materiali, DL Lavoro e Split Payment

Si è svolta il 4 luglio l’Audizione ANCE presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera sul disegno di legge di conversione del DL 75/2023 recante “disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025” (DDL 1239/C).

Di seguito i punti principali di discussione dell’Audizione:

  1. Caro materiali” e procedure di riconoscimento, da parte del MIT, dei contributi previsti dal DL Aiuti alle Pubbliche Amministrazioni che li hanno richiesti: si registrano ancora pesanti ritardi nell’erogazione dei compensi revisionali, con particolare riferimento a quelli per i quali le stazioni appaltanti hanno dovuto fare ricorso ai fondi ministeriali di cui al comma 4, lettera b) dell’art. 26 del DL Aiuti per opere ordinarie.

I ritardi finora occorsi hanno fortemente danneggiato le imprese appaltatrici, destinatarie finali degli aiuti, perciò l’obiettivo è ora di riallineare tali procedimenti alle tempistiche e alle modalità di controllo seguite per le opere PNRR e/o con risorse comunitari. I ristori relativi a queste ultime, infatti, risultano integralmente pagati sia per quanto riguarda il 2022, sia per il 2023.

  1. Superamento di una criticità importante che ha compromesso, e spesso bloccato, l’erogazione delle compensazioni a danno delle imprese coinvolte nell’esecuzione dei lavori pubblici: si tratta, in particolare, della natura giuridica di tali importi quali integrazione dei corrispettivi contrattuali, come tali da assoggettare ad IVA, così come precisato dall’Agenzia delle Entrate nel luglio del 2022, poiché molti Enti committenti hanno erroneamente avanzato richiesta al Fondo istituito presso il MIT per il solo maggior importo da riconoscere alle imprese a titolo di compensazione e non anche per l’ammontare dell’IVA ad esso applicabile, riducendo poi l’importo effettivamente erogato alle imprese, per coprire l’ammontare dell’Imposta sul Valore Aggiunto che le stesse Stazioni appaltanti sono tenute a versare direttamente all’Erario, in virtù dello split payment.

Pertanto, al fine di risolvere tale problematica ed assicurare alle imprese l’effettivo ristoro, è necessario garantire l’accesso al Fondo da parte delle Stazioni appaltanti che non hanno avanzato richiesta anche dell’importo dovuto sulle compensazioni a titolo di IVA.

  1. Mercato del lavoro: sarebbe importante prevedere anche l’introduzione dell’ipotesi di ingresso di lavoratori che siano stati dipendenti, per almeno 12 mesi nell’arco dei 48 mesi antecedenti alla richiesta, di imprese, aventi sede in Italia, operanti in Paesi extracomunitari, per consentire lo svolgimento della prestazione lavorativa di tali lavoratori presso le sedi delle suddette imprese o società presenti in Italia.

Ciò al fine di favorire i fabbisogni di manodopera rilevati dai settori, quale ad esempio quello dell’edilizia, con la garanzia della loro occupabilità nelle imprese italiane, tenuto conto che, per i suddetti lavoratori, è stata già testata competenza lavorativa e affidabilità degli stessi.

L’Associazione ha, quindi, evidenziato le proprie valutazioni e proposte sulle singole misure previste dal Decreto-legge, per le quali, nel dettaglio, si rinvia al documento in allegato consegnato agli atti delle Commissioni.