ANCE: stop alla frammentazione delle risorse del PNRR per l’edilizia scolastica

«Le ingenti risorse del PNRR siano inserite in una strategia unitaria, nella quale le scuole diventino uno strumento per attuare politiche urbane: gli 800 milioni destinati alle 195 nuove scuole potranno essere un banco di prova di questo nuovo approccio strategico»: è questa la richiesta della nostra Associazione Nazionale, l’ANCE, che ieri, insieme al Ministero dell’Istruzione, ha organizzato il seminario «PNRR, scuole, territori».

ANCE ha ricordato che il patrimonio edilizio scolastico è composto – secondo i dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica – da oltre 4omila edifici attivi. Più della metà è stata costruita prima dell’emanazione delle norme antisismiche del 1974 e il 43% risulta situato in zone ad alto rischio sismico. Solo il 58% degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. Pur registrando «passi in avanti», ANCE lamenta «ancora tempi eccessivamente lunghi per la realizzazione degli interventi e un’eccessiva frammentazione dei programmi di spesa. Basti pensare che le diverse linee di investimento ancora esistenti per l’edilizia scolastica ammontano a 22, con altrettante regole di funzionamento e diversi referenti istituzionali. Il modo migliore per rendere la vita ancora più difficile».

In questo contesto si inserisce il PNRR, che pone la messa in sicurezza e la riqualificazione delle scuole tra gli ambiti di intervento più importanti, destinando quasi 12 miliardi. Secondo lo studio recentemente aggiornato da ANCE, il Ministero dell’Istruzione ha provveduto a “territorializzare” il 77% delle risorse di sua competenza. «Significa – spiega l’ANCE – che gli Enti beneficiari già conoscono la mole di risorse che dovranno essi stessi attivare» e ha ricordato che sono stati pubblicati quattro avvisi per l’edilizia scolastica rivolti a comuni, province e città metropolitane e il Piano di riparto alle Regioni di risorse per la messa in sicurezza delle scuole, per un totale di 5,2 miliardi, di cui 800 milioni proprio per le 195 nuove scuole.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore